A Rovigo, negli spazi dell’ex Monastero Olivetano di San Bartolomeo, sono ospitate le installazioni del Museo dei Grandi Fiumi.
Il nome rende omaggio a questa terra, il Polesine, la Mesopotamia d’Italia, ubicata tra i “Grandi Fiumi” Adige e Po.
Il percorso espositivo, attraverso un innovativo e scenografico allestimento composto da diorami, installazioni multimediali e plastici, illustra le peculiarità archeologiche, etnografiche e culturali della provincia di Rovigo in 5 diversi periodi storici:
• l’Età del Bronzo, con le testimonianze dell’insediamento palafitticolo di Canàr di Castelnovo Bariano, il villaggio arginato di Larda di Gavello e le necropoli di Frattesina;
• l’Età del Ferro, che indaga le influenze della civiltà etrusca nel territorio di Adria attraverso l’insediamento di San Cassiano di Crespino e della necropoli di Balone nei pressi di Rovigo;
• L’Età Romana, incentrata sull’esportazione in territorio polesano dei modelli culturali, sociali ed economici di Roma con la ricostruzione della villa rustica di Chiunsano nei pressi di Gaiba;
• Il Medioevo, che pone l’attenzione sulla nascita di centri fortificati come Rovigo e consente di ammirare i gioielli appartenuti ad una nobildonna ostrogota nota agli studiosi con il nome di Dama di Chiunsano;
• Il Rinascimento, che presenta i mutamenti culturali, sociali ed economici illustrando le nuove tendenze architettoniche in ambito civile e religioso, arrivando a raccontare la storia del celebre pittore ceramista Francesco Xanto Avelli “da Rovigo”.
Orario e giorni di apertura:
da martedì a giovedì dalle 10.00 all 13.00
venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00